Fotografie e testo © WiMu
Il Castello:la storia__Le prime notizie di una fortificazione sulla collina che da Barolo guarda la valle
Talloria risalgono al X secolo. A quest’epoca si fa risalire la concessione di re
Berengario I a un feudatario locale per costruire una difesa contro gli attacchi
degli Ungari prima e dei Saraceni poi. Tracce di questo primo insediamento
sono ancora individuabili nella struttura del mastio e della parte bassa della
torre orientale.
Atti duecenteschi testimoniano la cessione del castello al comune di Alba,
proprietà che viene rilevata pochi anni dopo dalla famiglia Falletti. Qui si
insedia un ramo del casato, come testimoniato già nel 1325, che nel corso
degli anni compie importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento. La
trentina di abitazioni presenti intorno al castello secondo il catasto del 1524
gradualmente lascerà spazio alle nuove pertinenze della residenza.
Gravemente danneggiato dai saccheggi conseguenti alle guerre del XVI secolo,
il castello viene ricostruito con importanti modifiche da Giacomo e Manfredo
Falletti, conservando il nuovo volto fino alla morte di Juliette Colbert, ultima
marchesa, nel 1864. Nell’Ottocento il castello diventa la residenza di campagna dei Falletti,
trasferitisi a Torino nel 1814. Tra gli abituali ospiti in visita a Barolo vi è lo
scrittore e patriota Silvio Pellico, amico e consigliere della marchesa, nonché
responsabile della biblioteca di famiglia.
Rispettando le ultime volontà della marchesa Juliette, alla sua morte nel 1864
viene istituita l’Opera Pia Barolo: un ente morale incaricato di amministrare le
fortune di famiglia. Tra gli incarichi attribuiti all’Opera, l’attivazione del Collegio
Barolo, un’istituzione scolastica che, tra il 1875 e il 1958, ha visto sedere
sui propri banchi buona parte degli abitanti di Barolo e dei paesi vicini. Esso
rappresenta per anni l’unica opportunità di studio per i giovani della zona, in
particolare per i meno abbienti, per i quali sono anche previste borse di studio
per merito.
Per poter ospitare il Collegio Barolo, il Castello viene trasformato
profondamente. Durante la riconversione l’architettura medievale è
interessata da importanti rifacimenti che ne alterano la struttura originaria e le
conferiscono l’aspetto composito che si può ammirare ancora oggi. Nel 1970, dopo un periodo di abbandono, il Castello viene acquistato
dal Comune di Barolo con il contributo di una generosa sottoscrizione
promossa da cittadini, aziende locali ed ex-allievi del Collegio. Da questo
momento si susseguono lavori di risanamento e restauro sostenuti, oltre
che dal Comune, anche dalla Provincia di Cuneo e dalla Regione Piemonte. Nel 1982 l’Enoteca Comunale, fondata undici anni prima, ottiene lo status di
Enoteca Regionale per rappresentare nelle cantine marchionali del Castello
tutti gli 11 comuni della zona d’origine del vino Barolo. Dello stesso anno è
l’apertura della Scuola Professionale Alberghiera, ubicata nella manica in cui
erano ospitate le aule del vecchio Collegio, mentre già a partire dai primi anni
Settanta, con l’aiuto di alcuni volontari, erano state aperte ai visitatori alcune
sale del Castello. Proseguendo in questa linea di valorizzazione dello storico edificio prende
forma nel 2003-04 il proposito di realizzare al Castello di Barolo un Museo del
Vino inserito nella rete di castelli di Langa e Roero: quello che oggi è aperto al
pubblico come WiMu.
WiMu
Wine Museum - Castello di Barolo
Piazza Falletti - Castello Falletti di Barolo
12060 Barolo
+39 0173 38 66 97
info@wimubarolo.it
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